Sordevolo è un piccolo e grazioso borgo con 1300 abitanti, posto lungo il percorso dei sacri monti, fra Oropa e Graglia, adagiato nella verdissima e affascinante Valle dell’Elvo, nelle prealpi biellesi. 

Questo piccolo angolo di paradiso è diventato noto, anche a livello internazionale, per la tradizionale rappresentazione storica della Passione di Cristo, la massima espressione del Teatro Popolare, unica nel suo genere, che da oltre 200 anni ha luogo ogni 5 anni, uno straordinario evento in cui un intero paese va in scena.

Questa gloriosa tradizione popolare secolare che si recita in questo piccolo paese del Piemonte intreccia in sé fede e spettacolo, devozione popolare e colore, cultura e folclore. In scena a Sordevolo dal 1815, può essere considerato il più grande spettacolo corale d’Italia che non teme confronti. Esso vede impegnati volontariamente nella sua realizzazione un esercito di attori dilettanti impegnati nella recitazione con estrema serietà e dedizione, compresi coloro che, pure gratuitamente, tagliano, cuciono, accomodano costumi, confezionano calzari, oltre a elettricisti, muratori, manovali, pensionati, con grande spirito di servizio, impegno e tenacia che li unisce tutti.

Questo è uno spettacolo vivente che dà vita a una rappresentazione popolare vera e propria – i cui ruoli si tramandano di padre in figlio – che entusiasmerà gli esperti come i profani, i colti come i semplici.

Una Passio Christi che non si è potuta rappresentare nell’anno 2020 a causa dello stop forzato della pandemia. L’appuntamento ora è fissato per il prossimo 18 giugno, quando la Passione di Sordevolo tornerà in scena con repliche ogni fine settimana fino al 25 settembre, con circa 35 rappresentazioni che si terranno in un maestoso anfiteatro di 4mila metri quadrati con 2400 posti open air al coperto, costruito nel 2005, nel quale in questi ultimi anni si sono esibiti anche artisti del calibro di Ennio Morricone.

L’ultima rappresentazione del 2015 ha richiamato oltre 31.000 spettatori provenienti dall’Italia e dal mondo.

Lo spettacolo della Passione, come lo conosciamo oggi, nasce duecento anni fa, ma le sue origini sono ben più remote. A Roma, tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, la Compagnia della Confraternita del Gonfalone recita nel Colosseo un testo della Passione. La prima edizione a stampa esce sempre a Roma nel 1500-1501. Il testo è del fiorentino Giuliano Dati e, nei secoli, è arrivato a Sordevolo grazie al legame degli Ambrosetti, importanti tessitori sordevolesi, con la curia papale o grazie alla Confraternita di Santa Lucia di Verdobbio, piccola frazione di Sordevolo, che era affiliata alla Confraternita del Gonfalone di Roma. Il manoscritto è stato rinvenuto nel mazzo XII dell’archivio dell’Arciconfraternita del Gonfalone e ora è conservato presso l’Archivio Segreto Vaticano.

La scenografia, realizzata interamente con i mezzi e le competenze introdotte dai cittadini, ricostruisce un frammento della Gerusalemme dell’anno 33 d.C.: la reggia di Erode, il Sinedrio, il Pretorio di Pilato, il giardino del Getsemani, il cenacolo, il monte Calvario.

Negli scorsi anni l’Associazione Teatro Popolare di Sordevolo ha promosso l’allestimento, nei locali della seicentesca chiesa di S. Marta, di un museo permanente sulla tradizione della Passione di Sordevolo, aperto da giugno a ottobre tutte le domeniche e anche in tutte le date degli spettacoli.

Questi in sintesi i numeri:

  • 400 attori (42 parti parlate e 360 comparse) di età compresa fra i 5 e gli 80 anni;
  • 300 persone “dietro le quinte” della rappresentazione;
  • circa 35 repliche, da giugno a settembre;
  • 29 scene per più di 2 ore di recitazione in ciascuna replica;
  • 800mila euro la stima del valore economico;
  • 80mila ore lavorative, senza conteggiare il valore del volontariato;
  • 1 milione di euro l’indotto stimabile per l’economia della zona.

In considerazione del valore culturale, artistico ed ecclesiale dell’evento, la Passione di Sordevolo 2022 ha ottenuto il Patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura.

Per date, orari e biglietti delle rappresentazioni della Passione consultare il sito www.passionedisordevolo.com

Siamo in un territorio, quello di Sordevolo, ricco di spiritualità e di cultura. Quello che era il luogo di villeggiatura di Piergiorgio Frassati (originario di Pollone, Comune confinante con Sordevolo), ma anche di Cesare Pavese, Leone Ginzburg, Benedetto Croce e molti altri protagonisti del secolo scorso, vuole oggi tornare grazie anche alla Passione al centro dei grandi itinerari turistici nazionali.

Sordevolo, infatti, può offrire molto altro al turista che voglia fermarsi qualche giorno. Da qui può avere inizio un viaggio nella spiritualità, nell’arte, nella storia e nelle tradizioni che portano il visitatore alla scoperta di paesaggi, luoghi, persone e prodotti autentici.

Come il Santuario di Oropa, il più importante santuario mariano delle Alpi, dove è venerata la Madonna Nera. Adagiato in un anfiteatro naturale di montagne a 1.159 mt di altitudine, il Santuario comprende, oltre a un Sacro Monte, la chiesa originaria sorta sulla base di un antico sacello e il santuario attuale vero e proprio, un imponente complesso edilizio dotato di diverse strutture destinate all’ospitalità dei viatores che desiderano unire momenti di serenità interiore a occasioni di approfondimento culturale.  

Suggestivo anche il Santuario di Graglia, dedicato alla Madonna Nera e collegato al culto di Nostra Signora di Loreto nelle Marche. Fa quindi parte di quel sistema di complessi devozionali prealpini che caratterizzarono una diffusa religiosità popolare mariana che si espresse a partire dal XVI secolo. A 812 mt si ergono la Basilica e antiche cappelle del 17° secolo, le cappelle degli esercizi e la sacrestia finemente affrescate, oltre a una biblioteca ricca di volumi antichi di secoli e perfettamente conservati. Accanto una maestosa struttura destinata all’accoglienza dei pellegrini.

Da non mancare una visita alla Trappa, una magnifica e imponente struttura in pietra a cinque piani immersa nel verde a 1000 mt di quota. Il nome di questo luogo ha origine da una congregazione di monaci trappisti in fuga dalla Francia rivoluzionaria, che qui abitò tra il 1796 e il 1802. Oggi ospita l’Associazione della Trappa, che lega le ricerche sulle origini dell’edificio e sulle tecniche impiegate nella sua costruzione ad azioni di tutela attiva del paesaggio dell’Alto Elvo. La Trappa è una delle cosiddette cellule dell’Ecomuseo Valle Elvo e Serra

INFO UTILI

Dove pernottare

Dove mangiare

  • Ristorante Antico Ca’ d’Gamba: Via Basilio Bona 78, Sordevolo – tel. 015 2568813
  • Birreria Brasserie Corona di Ferro: Piazza V.Veneto 1, Sordevolo – tel. 015 2562697
  • Agriturismo Paolo Nicolo: Regione Morione, 18 – 13898 Occhieppo Superiore (BI) – Tel: 015 2562626
  • Ristorante Croce Bianca Oropa: https://www.famigliaramella.it/crocebianca.php

Silva Valier

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