Per mesi è stato spiegato che l’esposizione Universale non è una fiera ma una vera e propria attrazione a tema, adesso è sufficiente guardare le foto postate nei social network per vedere che la realizzazione non ha tradito le aspettative : “una sintesi perfetta tra educazione e divertimento”, coma ha dichiarato il Commissario Unico Delegato del Governo per Expo Milano 2015, Giuseppe Sala, nell’inaugurare il padiglione di Save the Children.
Ogni anno 3 milioni di bambini muoiono a causa della malnutrizione e circa 200 milioni di bambini soffrono per la scarsità di cibo. A diversi livelli questo problema non riguarda solamente i paesi poveri, ma anche molti paesi ricchi, caratterizzati da una profonda disuguaglianza o comunque da una sbagliata educazione alimentare. Aumentare la consapevolezza, coinvolgere un pubblico sempre più vasto ed educare le nuove generazioni ad uno sviluppo sostenibile è il filo conduttore dell’evento declinato anche per i più piccoli.
Abbiamo seguito il percorso delle 8 installazioni del Children Park osservando sia i gruppi di classi che i visitatori singoli per scoprire che basta veramente poco per veicolare messaggi importanti fatti di gesti comuni come sentire gli odori delle erbe aromatiche o non sprecare l’acqua piuttosto che alimentare una fontana con la forza delle gambe o creare un albero con l’energia generata dal proprio corpo.
Curato da Sabina Cantarelli e sviluppato dal team di Reggio Children – Centro Internazionale per la difesa e la promozione dei diritti e delle potenzialità dei bambini e delle bambine, il concept del Children Park è “Ring around the planet, Ring around the future”, rimandando alla metafora del girotondo come gesto che abbraccia il Pianeta e ne determina il ciclo di vita e la connessione tra i suoi elementi.
Possiamo confermare che particolare attenzione è data alle azioni collaborative e allo sviluppo di relazioni tra i partecipanti e che non prevede solo un percorso di esperienze, attività e situazioni stimolanti, ma è anche un luogo di relax e sosta per la famiglia.
Saltellare con un imbuto per raccogliere l’acqua, abbracciarsi o buttarsi per terra per rappresentare il pulsare della vita, pescare i messaggi planetari: scoprite qual è la vostra stazione preferita ma ricordatevi che per tornare bisognerà sempre entrare dall’inizio del percorso e considerate le distanze presenti nel sito espositivo questo crediamo sia un limite dell’iniziativa.
Buon divertimento!
Monica Basile