Il Tor des Géants è la gara di running più lunga e massacrante del pianeta. E, forse, anche la più prestigiosa. Basterebbe la distanza (330 km), ma le insidie maggiori derivano dal dislivello (24mila metri), dal terreno (si corre immersi nella natura su percorsi nella migliore delle ipotesi sterrati)  e dalla carenza di sonno che, diminuendo la capacità di concentrazione, accentua i rischi impliciti nel percorso.

Si, perché non è una gara a tappe: nelle ore trascorse a dormire le lancette del cronometro continuano a girare e coloro che hanno ambizioni di classifica (l’intera platea dei partecipanti) possono solamente concedersi il lusso di qualche ora di riposo.

Cosa spinge diecimila persone da ogni angolo del pianeta a voler tentare una impresa simile? Follia?
No, gusto della sfida estrema, riservata a pochi fortunati, ai 700 ammessi dalla organizzazione, Supereroi?
Forse no, ma di certo uomini e donne determinati e molto ben allenati, abituati alle lunghe distanze, disposti a molti sacrifici pur di realizzare il loro sogno: essere dei finisher della gara podistica più massacrante del mondo.
Il Tor des Géants,  alla sua quinta edizione, descrive il perimetro della Valle d’Aosta con un ampio anello, lungo le due Alte Vie, la n. 2 e la n. 1, portando gli atleti al cospetto dei Giganti, i 4000 più celebri delle Alpi: il Monte Bianco (4.810 m), il Gran Paradiso (4.061 m), il Monte Rosa (4.634 m) e il Cervino (4.478 m). A Courmayeur spetta l’onore di salutare gli atleti alla partenza, domenica 7 settembre, e di festeggiarli al traguardo. Quando? Lo scorso anno il vincitore, il basco Iker Karrera impiegò poco più 3 giorni  (70 ore e 4 minuti); la prima donna, una italiana, Francesca Canepa, poco più di 3 giorni e mezzo (88 ore e 12 minuti).

Corsa e alta montagna. Da questo binomio nasce la “febbre da Tor”. Questa competizione estrema risveglia sentimenti universali: il desiderio di sfidare i propri limiti, il senso di assoluta meraviglia davanti a paesaggi unici, l’amicizia e la solidarietà che nascono sui sentieri, l’adrenalina di una corsa che dura una settimana, la commozione profonda davanti al traguardo. Passioni contagiose, che coinvolgono non solo i corridori, ma anche chi lavora dietro le quinte. Tra questi, 1.500 volontari lungo tutto il percorso, che attraversa 33 comuni. Innumerevoli, lungo il tracciato, punti di ristoro, riposo e soccorso, in particolare sette basi vita, a Valgrisenche, Cogne, Donnas, Gressoney-Saint-Jean, Valtournenche, Ollomont.

Omnia Relations per il quarto anno si occupa del Tor des Géants;  lo staff organizzativo della gara potrà avvalersi dell’esperienza maturata dall’agenzia bolognese, che dal settembre 2011 ha gestito la comunicazione dell’evento presso il grande pubblico, curando i rapporti con i media. Determinante la collaborazione della Regione Autonoma Valle d’Aosta e dalla Società sportiva VDA Trailers s.s.d.r.l, che si occupa dell’organizzazione tecnica e logistica dell’evento.

Informazioni su www.tordesgeants.it

CONDIVIDI: