Peter Potterfield rappresenta l’eccellenza del giornalismo d’avventura ed è autore di una dozzina di libri sulle sue avvincenti spedizioni fino agli angoli più remoti del pianeta. Collaboratore di Outside, Condè Nast Traveller, National Geographic ed altre prestigiose testate, ha stilato una lista delle più belle escursioni a piedi nel mondo.
Eccone alcune realizzabili adesso, senza il caos di piena estate, nella quiete e nello splendore del paesaggio:
Bay of Fires Tasmania, Australia (foto copertina)
La “Baia dei fuochi”: così fu chiamata da James Cook, per i fuochi di cottura degli indigeni che si vedevano dal largo. La stagione da ottobre a maggio è ideale per questo percorso di 16 miglia, della durata di 4 giorni, lungo la costa nordorientale ed anche l’unico. Dal suo inizio, nel Mount William National Park, alla fine, nel suggestivo Bay of Fires Lodge, la strada non devia mai da spiagge apparentemente senza fine dall’accecante sabbia bianca e surreali formazioni rocciose lambite dalle acque turchesi del Mar di Tasmania. Solo occasionali promontori di massi tondeggiati colorati di rosso dai licheni o scorci di foresta costiera che si propagano dalle baie riparate. La camminata richiede una guida perché non c’è acqua lungo la strada né luoghi di sosta notturna. Il primo giorno si percorre fino al campo di Forester Beach. Il secondo, più lungo, termina nella sorprendente architettura del “verde” Bay of Fires Lodge, dove l’acqua della doccia si pompa dal contenitore sul tetto. Il terzo giorno si trascorrerà nel gratificante confort del lodge, con vino raffinato ad ogni cenno o richiesta.
Kungsleden, Svezia
Il “Sentiero del Re (Kungsleden)” si snoda dalla Stazione montana Abisko fino al villaggio Sami Nikkaluokta ed ha una durata dai 3 ai 5 giorni. Gli europei lo percorrono in agosto durante le ferie ma si può scegliere l’inizio di settembre per avere più quiete e nessun insetto. Il leggendario Kungsleden all’interno del Circolo Artico inizia la sua traversata nell’ultima grande regione selvaggia dell’Europa occidentale, nella sezione più a nord, penetrando il vasto paesaggio artico attraverso foreste di betulle, tundre aperte e grandi ghiacciai prima di attraversare il bordo del monte Kebnekaise, la cima più alta svedese. Nei confortevoli rifugi dislocati ad un giorno di cammino ci si può riparare in caso di maltempo e solidi ponti sospesi conducono senza pericolo fra i grandi fiumi. L’emozione che si vive qui è di profondo nord, e vuoto palpabile, alla debole luce angolata che muove l’anima. Suggerimento: il cammino può essere fatto in ogni direzione ma, percorrerlo da nord a sud, così da mantenere sempre il sole in faccia, non è fattore da poco, nell’Artico!
Grand Canyon Hike, Arizona
Il sentiero del Grand Canyon si snoda, da un bordo all’altro, in 44 miglia percorribili da 4 a 6 giorni. Frequentato maggiormente in settembre-ottobre o aprile-maggio, offre un‘esperienza più contemplativa in marzo e novembre. Ogni camminata nel Grand Canyon consente di apprezzare le belle cime della scala Richter delle escursioni, ma questo percorso mostra entrambi i bordi ed il fiume Colorado, offrendo differenti tracciati dentro e fuori concedendo molto tempo in una delle più grandiosi rappresentazioni sulla Terra dove gustare, veramente, la maestosità dell’architettura naturale. Un’occasione per viaggiare attraverso l’agglomerato multicolore del Colorado Plateau, patrimonio geologico di due miliardi di anni, dal calcareo del Kaibab ai bordi del complesso Vishnu presso il fiume, fra buoni tracciati con rinomate sorgenti d’acqua e accampamenti accoglienti.
Dana Reserve Petra, Giordania
Un percorso di 50 miglia, per la durata di 7 giorni attraverso la Back Door, da realizzare da ottobre ad aprile, quando la temperatura del deserto si addolcisce, con Adventure Jordan, la compagnia locale che ha scoperto questa via attraverso il deserto e le montagne della Giordania. Sulla cima di un’antica scalinata scolpita nella roccia rossa, una stretta gola conduce attorno ad un’aspra ansa e di colpo ci si ritrova bloccati, davanti alla raffinata facciata scolpita di Al Deir, meglio conosciuto come il Monastero: il più grande monumento di Petra, tutto per noi! Entrare nella città di Petra, in una piccola parte, a conclusione di quasi una settimana nel selvaggio ed accidentato del Regno di Giordania è un arrivo molto più soddisfacente che spingersi fin lì dai numerosi parcheggi dei tour in autobus e rende unico questo viaggio. Dall’antica città di Dana la strada conduce al Feynan Eco-Lodge, prima di attraversare il vasto ed arido Wadi Araba per poi arrampicarsi sulle Sharah Mountains iconiche oasi del passato e gli accampa mento beduini verso Petra stessa. Questo viaggio fuori tracciato attraverso deserti e montagne più essere faticoso ed esasperato dal caldo, ma prepara ad entrare in Petra con l’animo ben disposto ad assorbire le qualità mistiche della città Rosso-Rosa. Suggerimento: Il tempo nel sistema dei canyon di Petra è prezioso, perciò è meglio sapere, prima di arrivare, cosa si vuole vedere. Oltre ai luoghi simbolici del Treasury e del Monastero, ci sono luoghi mistici come la Place of High Sacrifice ed il Grande Tempio.
Long Range Traverse, Newfoundland, Canada
Da Western Brook Pond a Gros Morne Mountain, questo itinerario – 23 miles, da 3 a 5 giorni – si trova ad quota che consente di percorrerlo da giugno fino a fine settembre, ma, se non si è esperti, occorre una guida, perché la Long Range Mountains, situata sul Golfo di St. Lawrence subisce i colpi di uno dei peggiori climi del mondo. La traversata conduce dai fiordi di entroterra sulle scogliere granitiche ricche di cascate fino al Gros Morne National Park. L’accidentato altopiano costiero è solo una delle ragioni per cui Newfoundland è divenuta la nuova mecca dell’avventura. Il paesaggio infatti è tanto sensazionale quanto vasto. Scavato dai ghiacciai nei massicci blocchi di granito che formano l’esteso plateau, è un luogo selvaggio ancora ricco di alci e caribù. Qui sono richiesti abilità, mappe, bussola e GPS perché nessun sentiero segnalato o frequentato penetra questa regione: è così selvaggio, questo viaggio, che i guardacaccia rilasciano il permesso solo a chi possiede un localizzatore che assicura loro di non dover cercare per l’intero parco chi non arriva a destinazione in tempo. L’impenetrabile vegetazione alpina del Gros Morne è così fitta da rendere seriamente complicato il suo attraversamento: una tecnica utile, oltre all’apparecchiatura per segnalarsi al necessario, è quella di seguire i sentieri scavati dalle tracce di alci e caribù.
Grindelwald, Svizzera
Dal Lago Bachal al rifugio Faulhorn, un percorso di 10 miglia se si sale e poi si scende, di 2 o 3 giorni, ideale in piena estate con estensioni spesso in settembre (il rifugio chiude in ottobre). Forse il più grande appagamento, per sforzi impiegati, nelle Alpi, questa bellissima camminata porta nello spettacolo scenografico dell’Oberland Bernese – inclusi il famoso Eiger e la fiera cima gemellaShreckhorn – attraverso la valle fatata del Grindelwald. Tutto questo, con una notte o due nel confortevole rifugio Faulhorn – o berghotel – abbarbicato sull’omonima cima, che merita un giorno di escursione. Percorsa tutta la strada da Grindelwald, quale guadagno, una birra da assaporare sulla terrazza guardando la pennellata rosso sangue del tramonto del sole sulla parete nord dell’Eiger. Prima di scendere si può chiudere in bellezza pranzanso al Waldspitz, un classico chalet svizzero, dove si gusta i rosti guardando soffi di neve dalla cime del Shreckhorn.
Kalalau Trail, Kauai, Hawaii, Stati Uniti
Dalla spiaggia Ke’e alla valle di Kalalau Valley, un percorso di 22 miglia, da 3 a 5 giorni, da fare fra maggio e settembre quando il tempo è più asciutto, o da aprile a ottobre, per maggior quiete. La più bella escursione costiera al mondo, questa strada accidentata attraverso l’impressionante costa Nā Pali di Kauai’s che sfida, fisicamente, con il suo caldo tropicale e i duri pendii e spaventa quando ci si trova sulla scarpate fangose. Ma, dopo un giorno di fatica attraverso scogliere scoscese sopra le risacche che si infrangono sulla costa sottostante come fuoco di cannoni, si viene ampiamente ripagati dalla vista del meraviglioso e calmo arco della dorata spiaggia Kalalau lungo lo scintillante Pacifico. La vallata di Kalalau stessa possiede cascate incantate ed una lussureggiante giungla tropicale assolutamente meritevole di esplorazione, ma la scoperta autentica è accamparsi proprio sulla spiaggia, con il Pacifico Occidentale davanti a sé, mentre riflette il tramonto del sole. Suggerimento: poichè fa davvero caldo, si può essere tentati di rinfrescarvi con una nuotata alla spiaggia diHanakapi’ai, lungo la strada, ma non pensiamolo nemmeno: tutte quelle piccole targhe che si vedono lì sono erette in memoria degli escursionisti che pensavano di potersi divertire gettandosi, per poi essere subito scaraventati fuori dal mare, dai flutti violenti.
Yosemite Grand Traverse, California, Stati Uniti
Da Peak Pass a Tuolumne Meadows, questo percorso trans-Sierra ad alta quota è aperto solo da metà luglio a metà settembre. E difficile pensare alla Sierra in estate senza le torri di granito che svettano sopra la acque blu profonde dei laghi alti e, questa traversata, in solo una settimana e solo in un lembo della terra di confine del Yosemite tocca alcuni più d’uno dei principali punti d’interesse della Sierra, inclusa una salita all’ Half Dome. Si comincia sul sentiero oscuro dell’Ansel Adams Wilderness con vedute inaspettate dei Minarets e altre pietre miliari come la cima Sierra Nevada, ed il percorso subito entra nel Yosemite National Park, per proseguire sul prosciugamento del fiume Merced. La traversata raggiunge poi il simbolico sentiero John Muir, per la spettacolare scoperta delle guglie della Cathedral Range. Un ‘inattesa sorpresa, questa gita attraverso il fiume, linfa vitale della valle del Yosemite, disseminata di strade di sorgente attraverso cascate, bacini granitici e canali fra sublimi prati sub alpini. Suggerimento: il percorso può essere impegnativo. Per facilitare le cose va eseguito con le guide del Southern Yosemite Mountain che conoscono il territorio e l’itinerario dall’inizio alla fine.
Croagh Patrick, Irlanda
Scalata della cima, Westport, Contea Mayo: un percorso di 8 miglia, della durata di 1 giorno, preferibile dalla primavera all’autunno, quando il tempo è migliore, ma può essere fatto durante tutto l’anno, quando la cima non è coperta di neve o ghiaccio (aspettandosi nebbia, pioggia e vento dell’Atlantico in ogni periodo). L’arrampicata su questa grinzosa, sacra cima, dona ampia bellezze, sfide e forza spirituale, per sperimentare questa lontana regione. Croagh è una parola Gaelica che significa “montagna aspra”: un termine appropriato per la ripida salita di questa montagna di 2,507, dove si narra che San Patrizio abbia trascorso 40 giorni e notti in preghiera, sulla sua cima. Più della metà di coloro che vengono per scalare questo sassoso, scoperto sentiero impegnativo per i polmoni fino in punta non sono escursionisti o simili ma pellegrini che rendono omaggio a St. Patrick che, con il suo modello di croce Celtica fu simbolo di fratellanza fra Cristiani e pagani. Le splendide vedute della baia Clew e di tutta la verde contea Mayo sono la ricompensa di chi arriva alla cima, con la sua minuscola cappella. Obbligatoria, infine, la conclusione al centenario Campbell’s Pub al rientro alla base, dove la frase che si sente più spesso è “Questa è la cosa più difficile che abbia mai fatto!” Curiosità: la leggenda dice che se si sale in cima a Croagh Patrick per sette volte, si guadagna l’ingresso assicurato in Paradiso, anche se si è stati cattivi.
Queen Charlotte Track, Nuova Zelanda
Da Ship Cove ad Anakiwa, 44 miglia dai 3 ai 5 giorni nell’assolato lembo più a nord di South Island, vicini alla rinomata regione vinicola di Marlborough. Può essere percorsa tutto l’anno, con Marlborough Sound Adventures. Un tragitto unico, attraverso le soleggiate colline dei Marlborough Sounds, il Queen Charlotte segue la dorsale che separa le acque blu della valle fluviale Queen Charlotte Sound da quelle della valle fluviale. Taxi fluviali accompagnano gli escursionisti dalla città di Pictonall’inizio del percorso, a Ship’s Cove, ritrovo abituale del capitano Cook fra il 1770 ed il 1779, per poseguire verso l’arrivo, ad Anakiwa. Si può seguire l’intero itinerario chiamato “freedom walking,” lungo il quale ci sono accampamenti o scegliere escursioni giornaliere -simili al trekking in Nepal—eccetto che per percorsi su acqua. Per una marcia di lusso si possono girare 15 miglia la giorno soggiornando ogni notte nei confortevoli lodges a Furneaux, Punga Cove and Portage. Sugerimento: la Queen Charlotte è una delle poche rotte in Nuova Zelanda aperte ai praticanti di mountain bike all’inizio ed alla fine della stagione: la piena estate è quindi più consigliata per escursioni a piedi in maggior tranquillità senza ciclisti sui percorsi.