Palermo è tra le città più belle d’Italia, meno blasonata di località come Roma o Venezia, è comunque ricca di luoghi di interesse.
Il centro storico della città è un museo a cielo aperto, cattedrali, teatri, fortezze convivono con la tradizione dei mercati popolari, di cui Palermo è fiera ambasciatrice.
Palermo è stata fondata dai Fenici tra il VII e il VI secolo A.C, che le danno il nome di Zyz, fiore.
La città racconta il suo passato glorioso, attraverso la bellezza della sua architettura e del suo patrimonio storico.
Crocevia di popoli diversi, dai fenici, ai greci, ai normanni, passando per svevi, francesi e spagnoli, il capoluogo siculo mostra con orgoglio di essere stato l’incontro tra culture e popolazioni diverse.
Tra le stradine e i vicoli convivono cupole arabe, mosaici bizantini, lo stile liberty dei palazzi del centro e gli odori e il vociare confuso dei mercati rionali, primi fra tutti quelli di Ballarò e Vucciria.
È una città imperdibile, affascinante, ma vediamo insieme quali sono le cose più importanti da vedere a Palermo.
5 cose da vedere in viaggio a Palermo
Palermo è una città da visitare con calma. Per fortuna le compagnie low cost sono ricche di voli verso la Sicilia e quindi può essere visitata anche in un fine settimana.
Chi non è mai stato a Palermo, non può perdersi la Chiesa di San Giovanni degli eremiti.
Innalzata tra il 1130 e il 1148, la chiesa con le sue cinque cupole rosa è uno dei simboli dell’itinerario UNESCO Palermo arabo-normanna.
È un interessante esempio di edificio cristiano, costruito secondo i modelli architettonici islamici.
La successione di cubi sormontati da cupole ha un importante valore simbolico: l’unione tra terra, rappresentata dal quadrato, e cielo, il cerchio.
Inoltre, il chiostro e suoi giardini sono davvero splendidi, un luogo per cercare riparo dalla calura estiva.
Il tour palermitano prosegue con una visita alla Cattedrale di Palermo.
La sua originalità deriva dal fatto che è frutto della commistione tra stili diversi, prodotti dalle popolazioni che nel corso dei secoli rintracciamo nella città.
La Cattedrale è stata moschea durante la dominazione araba ed edificio di culto cristiano con l’arrivo dei normanni.
Maestoso il suo esterno, con le tipiche quattro torri normanne e ricco di storia l’interno, con le tombe dei re e degli imperatori che hanno governato la città, come il sarcofago di Federico II e quello di Ruggero II.
Per un’esperienza insolita, ma sicuramente memorabile, consigliamo una visita alle Catacombe dei Cappuccini.
In origine solo i monaci potevano essere seppelliti nelle catacombe, poi questa usanza fu la prediletta dei nobili della città.
Le famiglie del defunto potevano visitare il corpo e fare donazioni ai monaci, che hanno saputo conservare il luogo intatto fino ai giorni nostri.
Oggi qui sono presenti circa 8000 mummie, ben conservate grazie a un particolare processo di disidratazione e imbalsamazione.
La visita è piuttosto suggestiva (forse da evitare se in compagnia di bambini) anche perché le mummie sono esposte sulle pareti.
I mercati di Palermo
Una passeggiata tra i banchi dei mercati storici di Palermo è davvero d’obbligo.
Retaggio della cultura araba, il mercato in città non è solo commercio, ma anche luogo d’incontro, di relazione e comunicazione.
L’esperienza coinvolge tutti e 5 i sensi, dai profumi e gli aromi della merce in vendita, alla possibilità di toccare i prodotti con mano lasciandosi avvolgere dalle grida degli ambulanti che richiamano l’attenzione, al vociare dei clienti e dei turisti.
I mercati più conosciuti sono sicuramente Ballarò e il mercato della Vucciria.
Scopriamoli insieme.
Ballarò, è il più famoso tra i mercati storici di Palermo, forse, anche il più apprezzato dai palermitani, che amano fare la spesa perdendosi tra le viuzze del mercato del pesce, così come viene chiamato.
Il suo nome caratteristico deriva da un principe indiano, chiamato dagli arabi Balhara.
Adiacente a Piazza Caracciolo, si estende il Mercato della Vucciria, dove è possibile acquistare gli ingredienti tipici della cucina siciliana.
Spopolato di giorno, al calar del sole, il mercato si riempie di persone, attratte dai locali nati al posto delle antiche botteghe dipinte nella Vucciria di Renato Guttuso.
Una città da gustare
Per conoscere appieno Palermo, bisogna degustarne il cibo.
Lo street food palermitano è famoso in tutto il mondo, quindi perché non impiegare il tempo a disposizione per assaggiare, perdendosi tra le vie della città, cibi tradizionali dal sapore davvero unico.
Dall’arancina, rigorosamente con la “a”, perché a Palermo è femmina, al pane cà meusa, il panino farcito con milza e cuore di vitello, in due varianti: schietto, condito con il solo limone, o maritato, con scaglie di caciocavallo a ricordare il velo bianco di una sposa.
Dopo aver assaggiato tutte le proposte della cucina locale salata, lasciate un po’ di spazio per i dolci.
Di certo non si può pensare ai kg di troppo a Palermo, su quelli si lavora al ritorno a casa.