Alla scoperta della regione slovena della DolenjskaLa Dolenjska (in italiano Bassa Carniola) è una regione slovena placidamente adagiata nella parte sud orientale del Paese, tra la conca di Lubiana e il fiume Sava, a pochi chilometri dal confine con la Croazia.

Una realtà viva, verde, vivace, luminosa, rilassante ed ospitale. Quasi sfacciata al primo sguardo. Ma straordinariamente raffinata nel suo intimo. Questa è la  regione dei prati e dei boschi, dei fiumi con acqua verde smeraldo e della gente ospitale.

Ma il verde è anche il colore principale dell’intera Slovenia. Un verde, luminoso e brillante, che si perde all’infinito. Interrotto e punteggiato di tanto in tanto da qualche villaggio. Le autostrade che la attraversano sembrano distese su tappeti verdi: oltre il 60 per cento del territorio è costituito da prati, pascoli ed una infinità di boschi che molto spesso si specchiano in un corso d’acqua (diverse migliaia) oppure in uno degli splendidi laghi (oltre 1.300) dalle acque cristalline e purissime. Da non dimenticare che un terzo del territorio  è area “protetta e tutelata” come zona verde. Questo è anche il Paese delle acque dagli effetti benefici. Sono decine e decine le fonti termali naturali che propongono programmi preventivi e curativi idonei a preservare il benessere psicofisico.

Dal confine italiano si arriva in meno di due ore

Da Trieste per arrivare nella Dolenjska si impiegano meno di due ore. Arrivati a destinazione si rimane piacevolmente sorpresi dal carattere dinamico che le conferisce la grande varietà paesaggistica fatta di  alture e rilievi, corsi d’acqua, innumerevoli caratteristiche carsiche e una ricca diversità biotica. Poi buona parte del territorio è coperto da boschi di un intenso verde scuro, con resti di foreste vergini e alberi secolari cosi affascinanti da togliere il fiato.

Non bisogna poi dimenticarsi del ricco patrimonio storico fatto di castelli, edifici sacri e monumenti che rendono  speciale ogni paese, villaggio e città che si incontra. Il tutto è impreziosito da giardini meravigliosi,  autentiche perle che rendono questa regione straordinaria e unica. Molte delle chiese e dei monumenti sono anche pietre miliari, testimoni del ricco patrimonio storico culturale sloveno. E tutt’intorno ci sono fattorie, vigneti, “zidanice” (le capanne dei vignaioli), dove vivere le tradizioni originali, tramandate di generazione in generazione, laboratori artigianali e granai colmi di specialità della cucina casereccia che, uniti all’allegria degli abitanti del luogo, conferiscono alla regione un carattere ospitale, un sorriso amichevole e un caldo abbraccio. E tutto questo si può raggiungere comodamente in auto, in bici e, perché no, anche a cavallo, da soli o accompagnati da qualche abitante del luogo. Sui versanti soleggiati delle colline maturano al sole i preziosi grappoli d’uva che, sapientemente lavorati e conservati nelle cantine, danno vita ad una vera e propria poesia da assaporare a lunghi sorsi. I campi sono coltivati in modo tradizionale, suddivisi in tanti piccoli e pittoreschi appezzamenti. E quando si arriva in una delle tante “zidanice” si viene accolti con entusiasmo dai proprietari sempre pronti ad offrire uno “cviček”, un blend di vini sloveni, o una grappa fatta in casa con contorno di ottimi salumi e formaggi.

Novo Mesto perla archeologica europea

Si chiama Novo Mesto (ovvero Città Nuova)  ma sulle spalle ha già 653 di storia. Sulle rive del Krka, nella zona dove oggi sorge questa cittadina di poco più di 22 mila abitanti, esistevano degli insediamenti umani fin dalla preistoria.

La città è il centro amministrativo, culturale, ecclesiastico e commerciale della Dolenjska. Da visitare il centro storico raccolto attorno alla piazza centrale, oggi interessata da importanti lavori di manutenzione, e caratterizzata da vecchie case a schiera con lunghi porticati e  dal palazzo Rotovž, dichiarato nel 1999 monumento culturale di importanza nazionale ed oggi sede del Municipio. Nelle vicinanze si trova la fontana dedicata al poeta sloveno Kette. A poca distanza, sulla via Breg, assolutamente da vedere  le pittoresche case che sorgono sul lungofiume.

Davanti al ponte Kandijski, da cui si accede al centro città, è posizionata una statua di Leon Štukelj, uno dei più grandi ginnasti sloveni di tutti i tempi originario di questa città e di cui quest’anno ricorrono i 120 anni dalla nascita.

Numerosi sono i monumenti, i palazzi e le chiese assolutamente da vedere. Per secoli lo  skyline della città ha avuto i suoi punti di maggior richiamo nei campanili delle due chiese più importanti, quelle di San Leonardo e di San Nicola, quest’ultima collocata su una collinetta con una bella vista panoramica sull’intera città.

Sull’altare maggiore un bel quadro ad olio del Tintoretto dedicato alla “Visione di San Nicola”. In pieno centro storico c’è la chiesa di San Leonardo con l’annesso Monastero francescano e la ricca biblioteca.

Non può mancare una visita al  Dolenjski Muzej, una realtà traboccante di tesori dove sono conservati migliaia di reperti che spaziano dall’Età della Pietra, alla Seconda Guerra Mondiale per uno “spaccato” della regione della Dolenjska, dalla preistoria ad oggi. Moltissimi risalgono all’inizio dell’Età del Ferro. Il motivo è presto detto: l’intera regione è ricca di giacimenti di ferro e grazie ad essi all’epoca decollò una importante attività estrattiva e manifatturiera che diventò il volano per lo sviluppo dell’intera zona. Fra i reperti custoditi nelle tante sale del museo, un posto di riguardo spetta alle “situle” in bronzo, in vario modo decorate. Le situle sono vasi in metallo di forma cilindrica, con o senza manici, utilizzate in epoche antiche, soprattutto – si dice – in occasione di cerimonie. Nel museo ne sono contenute 9 (in tutto il mondo ce ne sono 40) e per tale motivo Novo Mesto è anche conosciuta come la “Città delle Situle”.

Ma questa zona nell’antichità era anche famosa per l’ambra. Infatti da qui passava il tratto sloveno della Via dell’Ambra che collegava le coste del Mar Baltico all’Adriatico. Ed in questa zona sono stati trovati reperti di ambra (uno dei prodotti più preziosi ed amati del mondo antico), quali ad esempio collane, bracciali e ciondoli di 2.500 anni fa ed anch’essi in bella mostra nello straordinario Museo della Dolenjska.

Info: www.novomesto.si. Nella piazza principale di Novo Mesto si trova anche l’Ufficio del Turismo che fornisce informazioni e depliant anche in italiano sulla destinazione.

I Gorjanci la catena montuosa al confine con la Croazia

A poca distanza da Novo Mesto verso il confine croato svettano i Gorjanci una catena montuosa che si sviluppa per  circa 60 chilometri e che ha nel Trdinov vrh (1178 metri) la cima più alta. Il crinale fa da spartiacque fra  Slovenia e Croazia: il confine corre parallelo a due chiese una in territorio sloveno e una in quello croato entrambe molto caratteristiche.  Dal punto più alto e panoramico si riesce a scorgere, in caso di bel tempo, anche il mare.

L’intera area, caratterizzata da vaste foreste di faggi e resti di foreste vergini primordiali, è un paradiso per gli escursionisti. Sono tanti i sentieri che vengono percorsi quotidianamente da centinaia di appassionati delle camminate e del trekking. Il più popolare inizia dal villaggio di Gabrje, dove si può parcheggiare l’auto. Da lì in circa un’ora si arriva a Gospodična dove si trova la celebre fonte di acqua potabile che qualcuno ipotizza essere un elisir di eterna giovinezza e bellezza. Ed infatti molti escursionisti arrivano per bere quest’acqua di sorgente per poi rifocillarsi nella vicina trattoria montana, aperta tutto l’anno, situata a 828 metri sul livello del mare,  a metà strada tra Gabrje ed il Trdinov vrh.

Cviček ambasciatore della Dolenjska

Una delle particolarità della Dolenjska  è lo “Cviček” un sapiente blend di vini sloveni, rossi e bianchi, che gli donano caratteristiche enologiche uniche al mondo. Le varietà base dello cviček sono la rdeča žametovka e la bela kraljevina. Nel vino si mescolano anche il modra frankinja, il portugalka, il riesling italico o il rumeni plavec. Il risultato è un piacevole colore rosso chiaro con una leggera fusione di rubini, e aromi fruttati freschi ed è vino liscio, leggero e bevibile. È un vino prezioso per tutte le occasioni. Adatto sia come aperitivo e sia per accompagnare ogni portata del pranzo o della cena.  Queste sue particolarità gli hanno conferito fama internazionale tanto da farlo diventare (al pari del Terrano del Carso) ambasciatore nel mondo dei vini sloveni. Dal 2001 è prodotto solo in questa regione ed è protetto da una denominazione tradizionale e da un Consorzio di tutela.

Ogni anno, nel mese di maggio, poi si celebra la Festa dello Cviček con elezione del Re (il migliore di questi vini secondo il giudizio di una commissione di esperti) l’ambasciatore e la principessa (per quest’anno la corona è stata assegnata ad Ana Pavlin, foto sopra).

Le tante zidanice presenti  in un importante territorio particolarmente vocato per la viticoltura hanno dato vita ad un interessante “Turismo nei vigneti”, con pacchetti turistici che prevedono pernottamenti in uno di questi “casolari”, molti dei quali recentemente ristrutturati e classificati a 3 e 4 stelle, utilizzo della cantina e sconti particolari sui servizi di catering dei fornitori locali.

La famiglia della attuale principessa dello Cviček (nella foto sopra davanti a casa con un familiare) è proprietaria di alcune di queste zidanice  ed anche   della splendida Matjaževa domačija, la casa di Matjaž, che aderisce al circuito “Case della Tradizione”. La struttura  ha ancora con il tetto in paglia e che con i suoi  150 anni è una delle più antiche della zona. Molto bello il mobilio antico e la vecchia cantina costruita sotto l’abitazione. Dopo la visita, tutti a tavola per uno spuntino a base di pane e formaggio con degustazione dei vari vini locali tra cui  il vino “Regent” e quelli che, miscelati, danno origine allo Cviček.

Terme di Krka sorgenti di salute

Due strutture termali di primordine (Dolenjske Toplice e Šmarješke Toplice), un centro talasso terapico (Talaso Strunjan) in uno degli angoli più suggestivi del litorale sloveno, 13 hotel  e il Golf Grad Otočec fanno delle Terme Krka una delle aziende leader del turismo sloveno.

La società vanta una lunga tradizione nel settore termale con una competenza specifica nel campo della riabilitazione medica. Per tale ragione sono in grado di offrire un “pacchetto completo” per la riabilitazione dopo infortuni o malattie all’apparato locomotore, malattie e lesioni neurologiche, patologie cardiovascolari e respiratorie. I suoi alberghi poi sono situati in posizione “strategica” per raggiungere in poco tempo i posti più belli della Slovenia a cominciare dalle Grotte di Postumia, un vero e proprio spettacolo della natura,  Lipica, culla dei famosi cavalli bianchi, Pirano ed infine la capitale Lubiana, viva e vitale in qualunque periodo dell’anno.

Se per il soggiorno si sceglie Otočec oppure le Terme Dolenjske Toplice od anche quelle di  Šmarješke Toplice (foto sopra) si ha modo di conoscere le suggestive zone boschive del sud del Paese.

In particolare Otočec – una delle perle del turismo sloveno, con il suo famoso e romantico castello che sorge su un isolotto nel cuore del fiume Krka – si apre al visitatore con le sue straordinarie bellezze naturali e si distingue per la ricca offerta rivolta ai giocatori di golf con un campo a 18 buche, agli amanti della bicicletta e del trekking, ed agli appassionati di tennis e di altre attività sportive.  Il Castello ospita l’Hotel Grad Otočec uno dei più affascinanti di tutta la Slovenia in grado di regalare esperienze indimenticabili.  Questo “castello fluviale”, fa parte della prestigiosa associazione Relais & Châteaux, ed è composto da sedici tra camere e appartamenti arredati in modo lussuoso con gli arredi in materiali naturali.

Dove mangiare: Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Ci sono una infinità di ristoranti e trattorie che propongono una interessante cucina. A Novo Mesto, al n.2 di  Zhupanchichevo sprehajalishche, si può provare la “Gostisce Loka” un locale in riva al Krka con un interessante menù. Buono il rapporto qualità/prezzo.

Assolutamente da provare anche la cucina del ristorante dell’Hotel Grad Otočec. Lo chef Nejc Ban ( a dx nella foto sopra) propone una cucina locale, sobria e genuina, con un tocco di rusticità che ben si adatta all’atmosfera del castello. I sapori sono assolutamente esaltanti.

Sui Gorjanci, a metà strada tra il villaggio di Gabrje ed il Trdinov vrh ci si può rifocillare alla trattoria “Pri Gospodicni” situata a 828 metri sul livello del mare ed  a metà strada tra Gabrje ed il monte Trdinov vrh,  è gestita dal 1977 dalla famiglia Mrharin.

Prima di sedersi a tavola è “quasi obbligo” assaggiare una delle trenta grappe in bella vista dietro al bancone. I cibi serviti in una ciotola di pane, sono quelli della tradizione montanara di questa zona fra cui la iota, una zuppa a base di crauti, fagioli e patate ed insaporita con carne di maiale affumicata, gulasch di cervo, brodo di funghi con aggiunta di ciccioli e crostini di grano saraceno sbriciolati e gli “štruklji”, dolci della tradizione che assomigliano agli gnocchi arrotolati, cotti al forno o fritti nel burro. Il tutto, ovviamente annaffiato dall’immancabile Cviček, servito ben freddo.

Infine, sempre in una frazione di Otočec, in via Čresnjice 21, si può provare l’agriturismo di Dušan Teropšič che lo stesso gestisce assieme alla famiglia. Propone, solo nei weekend o su prenotazione anche in altri giorni, piatti della tradizione molto interessanti in abbinamento con vari vini fra cui uno straordinario Cviček che lui vende a due euro alla bottiglia.

Dove dormire: Ad Otocec, in via Grajska cesta,  a qualche centinaio di metri dal castello c’è l’Hotel Sport Otocec, un discreto quattrostelle con un buon rapporto qualità/prezzo, anch’esso della catena Terme Krka. Nel grande spazio verde antistante l’hotel c’è un bel Parco Avventura composto da cinque percorsi, uno didattico e quattro avventura. Per completare  l’intero percorso, pieno di ostacoli e prove da superare, si possono impiegare anche due – tre ore ma sicuramente ne vale la pena.

Articolo di Tiziano Argazzi

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