Aitutaki è una delle 15 isole dell’arcipelago delle Isole Cook. La bellezza di quest’isola è disarmante: di origine vulcanica, ”vestita” di una vegetazione rigogliosa, è circondata da un’immensa e spettacolare laguna, ricca di pesci e di piccole isole (motu) disabitate collocate all’interno della barriera corallina: Aitutaki è senza dubbio la Perla della Polinesia Neozelandese, a meno di un’ora di volo a nord di Rarotonga.

Aitutaki possiede una peculiare bellezza rappresentata dalla sua laguna triangolare, uno dei paesaggi marini tra i più belli di tutto l’Oceano Pacifico. Le acque cristalline dalla temperatura sempre gradevole e i fondali da sogno abitati da pesci diverse varietà, conchiglie meravigliose e tartarughe, sono un paradiso per quanti amano nuotare, praticare snorkeling, fare immersioni o pescare. Ma questa perla dei mari del sud è anche interessante dal punto di vista storico perché ha diversi marae (luoghi per i raduni religiosi prima dell’arrivo degli europei) aperti ai visitatori, e, infine, offre alcuni degli spettacoli di musica e danza più belli dell’arcipelago delle Isole Cook, gli ‘island nights’.

Quando si ha la fortuna di passare un po’ di tempo in una delle lagune più belle al mondo la cosa migliore da fare è esplorarla e gustarla appieno, con una mini crociera giornaliera che vi condurrà verso i motu più lontani, come Honeymoon Island, bianca striscia di sabbia che emerge di 10 cm dall’acqua azzurra, dove è possibile anche sposarsi. Da qui, a piedi nell’acqua, si raggiunge One Foot Island, l’unica isola disabitata al mondo ad avere un ufficio postale dal quale potrete inviare cartoline e farvi timbrare i passaporti.

Sull’isola si snoda una fitta rete di strade che permette di raggiungere villaggi isolati e piantagioni in bicicletta, in scooter, in auto o con tour organizzati in 4×4. Il villaggio principale di Aitutaki è Arutanga, dove si trova la più vecchia chiesa delle Isole Cook, nonché una delle più belle, costruita nel 1828, con diversi oggetti di legno intagliato e vetrate policrome. È qui che la domenica mattina i suoi abitanti si radunano per la messa. Le donne locali indossano vestiti colorati e fantasiosi cappelli con inserti di perla nera ed intonano canti coinvolgenti.

Il “Maungapu”, all’estremità settentrionale dell’isola, è un’altura di soli 125 metri e, secondo la leggenda, è la cima del Picco Raemaru di Rarotonga, portato qui in bottino dai vittoriosi guerrieri Aitutaki. Vale la pena salire sulla cima (con una facile escursione di mezz’ora) per ammirare il panorama mozzafiato della laguna e delle sue motu a 360°.

Da non perdere la magia dei tramonti, circondati da un silenzio quasi irreale, quando il cielo comincia a tingersi delle tonalità del rosso fino a scurirsi e a regalare milioni di stelle.

Chi cerca la movida, certo Aitutaki non è la destinazione che fa per voi, ma ogni sera si potrà assistere nei vari alberghi alle folcloristiche danze polinesiane, oppure si potrà ascoltare un po’ di musica in qualche locale, in compagnia degli abitanti, gente ospitale e spontanea, con cui trascorrere qualche ora e riscoprire i veri valori della vita, che qui procede ad un ritmo meravigliosamente lento.

Dove mangiare

Tupuna’s Restaurant: propone una vasta gamma di piatti deliziosi per tutti gli amanti del cibo; specialità aragoste e granchi giganti. Prezzi: a partire da circa 10 Euro.

Koru Cafè: grazioso e giovane ristorante dove fare colazione con un buon caffè espresso o pranzare. Si trova all’interno dell’isola di Aitutaki. Prezzi: a partire da circa 12 Euro.

Samade on the Beach: ristorante tipico dove gustare pesce alla griglia o marinato nel latte di cocco e nel succo di lime. Prezzi: a partire da circa 28 Euro.

The Boat Shed Bar & Grill: situato presso la famosa spiaggia di Popoara, serve alcuni dei migliori piatti di tutta l’isola. Prezzi: a partire da circa 31 Euro.

Dove dormire

Pacific Resort Aitutaki: lussuoso raffinato e romantico, arredato in stile polinesiano con estrema attenzione ai particolari, 27 camere fronte mare, dotate di piccolo giardino privato con doccia all’aperto. Prezzi: a partire da 696 Euro a notte in camera Premium Bungalow, fronte spiaggia.

Aitutaki Lagoon Resort: una location fantastica, il Motu Akitua, con una vista da mozzare il fiato sulla laguna. 7 delle 36 camere tutte in stile polinesiano, sono parzialmente over-water e sono le uniche in tutte le Isole Cook. Prezzi: a partire da 302 Euro per camera a notte.

Aitutaki Escape: situato sulla magnifica spiaggia bianca di Amuri, le Ville presentano un ottimo livello di lusso e di esclusività. Prezzi: a partire da da 2.250 Euro per la Villa Luxury per 3 notti, camera per due persone e piscina privata, fronte mare.

Etu Moana: Boutique Resort situato direttamente su una magnifica spiaggia di sabbia bianca ed offre solo 10 ville costruite in tipico stile polinesiano e dotate di grande veranda coperta. Prezzi: a partire da 320 Euro a notte in Garden and Lagoon View Villas per 2 persone.

Tamanu Beach: raffinato e romantico, arredato in stile polinesiano con estrema attenzione ai particolari, bungalow dotati di piccolo giardino privato con doccia all’aperto, ristorante e piscina. Prezzi: a partire da 250 Euro a notte in Studio Garden con transfer aeroporto, colazione.

La leggenda di One Foot Island

Tanto tempo fa, uno dei capi di Aitutaki, vedendo che non c’era abbastanza cibo per sfamare tutta la popolazione dell’isola, creò una riserva all’interno della laguna in cui nessuno aveva il permesso di pescare. In questo modo il capo sapeva che ci sarebbe sempre stato pesce per sfamare il suo popolo. Nga, un semplice pescatore, nonostante rispettasse i voleri del capo, aveva una famiglia affamata a cui pensare, e mentre tutta l’isola si stava preparando per un festival di danza, decise di andare con il figlio Taongo a pescare nella riserva. Il sole iniziò a sorgere e un abitante del villaggio tornando a casa dopo la festa vide una canoa nella riserva, così corse dal capo che ordinò ad un gruppo di uomini a bordo di alcune vaka di andare a catturare chiunque stesse pescando. Nga vide in lontananza il gruppo di canoe e così chiese al figlio di pagaiare verso Tapuaetui. Qui gli disse di correre verso il centro dell’atollo e il padre, stando molto attento e calpestando le impronte del figlio, lo seguì. Nga fece nascondere il figlio tra delle foglie di banano e gli disse “non uscire fuori fino a che non diventa buio” e continuò a correre verso l’altro lato dell’isola. Taongo al sicuro sull’albero vide arrivare i guerrieri che catturarono suo padre e gli chiesero se ci fosse qualcun altro con lui, ma lui disse di no. Solo dopo il tramonto, Taongo scese dal banano e pagaiò la canoa del padre indietro fino a casa e raccontò alla madre la storia di come il padre fosse morto per salvargli la vita. La storia si divulgò e da allora l’atollo Tapuaetai fu conosciuto come “One Foot Island”.

Per informazioni: –  www.cookislands.travel 

S. Valier

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