Arrivare a Venezia è … un vero colpo al cuore! Anche se si è girato il mondo in lungo e in largo, non appena si arriva in laguna si prova una profonda emozione nel vedere scivolare sui canali le eleganti e slanciate gondole nere, guidate da gondolieri con i tipici costumi e con l’inconfondibile cappello di paglia.
E che dire dei meravigliosi palazzi dalle pittoresche e sontuose facciate, i più belli dei quali si affacciano sul Canal Grande, la “via” principale della città? Sono ancora oggi una testimonianza dell’illustre passato della Serenissima e della ricchezza delle famiglie patrizie, che ritenevano un vero status symbol possedere un palazzo sul maggiore canale veneziano.
Ogni turista che arriva in Italia sogna di visitare Venezia, perchè è una città unica, dove il tempo sembra essersi fermato e dove è piacevole camminare nelle strette stradine, nelle quali si circola solo a piedi, o attraversare i canali tramite piccoli e suggestivi ponti, e dove è possibile rievocare la storia della città, assistendo alla tradizionale Regata Storica, in programma ogni anno la prima domenica di settembre, che vede sfilare barche dipinte nei diversi colori che anticamente contraddistinguevano le varie zone di Venezia e della laguna.
Ma al di là della “solita” Piazza San Marco, per il vero turista che vuole andare alla scoperta di una Venezia insolita, una visita imperdibile è quella del suggestivo quartiere ebraico, nel sestiere di Cannaregio, in una zona al di fuori dei consueti itinerari turistici, che offre insolite suggestioni e vari spunti di riflessione (che non è, poi, ciò che spinge ogni viaggiatore a partire?). Sorto nel 1516 su direttive del Governo della Serenissima, era il luogo dove venivano confinati gli ebrei, un vero e proprio ghetto attualmente ricco di ben cinque sinagoghe e di un museo piccolo, ma ricco di testimonianze che ripercorrono la storia ebraica, ubicato alle spalle della piazza centrale, dove si svolgeva la vita quotidiana della comunità. Un quartiere caratterizzato da alte case ormai in rovina, ma anche da angoli pittoreschi, attraenti per la loro atmosfera un po’ vintage.
Come non concludere la visita assaggiando il piatto tipico della cucina ebraica veneziana, le sarde ‘in saor’, pesce in agrodolce condito con un mix di aceto, cipolla, uvetta e pinoli – o con l’hummus, una salsa abbinabile a molti piatti, fatta con purè di ceci, semi di sesamo e cumino, olio di oliva, aglio, succo di limone e prezzemolo tritato, praticamente la stessa che potreste trovare anche a Gerusalemme? Poichè a Venezia le tradizioni culinarie di vari popoli si sono sovrapposte, si possono anche assaggiare le frittelle dolci tipiche del Carnevale o le “frittelle di zucca”, introdotte dai mercanti sefarditi e vere testimonianze del melting pot che contraddistingue in ogni settore la bellissima città lagunare.
Ma forse per “assaporare” il vero spirito di Venezia basta solo … lasciarsi trasportare! Dove? in gondola, passeggiando lungo le calli o magari inseguendo il profumo di un gelsomino che si arrampica su un antico muro…