Il mausoleo è stato costruito dal Mogol Shah Jahan come tomba per onorare la morte della sua consorte Mumtaz Mahal. Completato nel 1647, si trova nella cità industriale di Agra, nel nord dell’India, ed è l’esempio meglio conservato di architettura Mogul. Situato sulle rive del fiume Yamuna deve affrontare oggi la sua più grande sfida: resistere all’erosione della base di legno che lo sorregge dovuta all’inquinamento ed al degrado ambientale della falda acquifera sulla quale poggia. Un gruppo di operai è costantemente al lavoro per una manutenzione continua della struttura, ma poco può fare contro l’erosione delle fondamenta.
Un capolavoro che ha richiesto 22 anni per la sua costruzione e lo sforzo di 20.000 operai e 1.000 elefanti. La sua cupola è alta 200 metri ed è progettata per apparire come un fiore di loto. Il momento più suggestivo per visitarlo sono le notti di luna piena, unica occasione durante la quale il mausoleo rimane aperto dopo il tramonto. Il sarcofago che i turisti vedono è in realtà vuoto; le spoglie dell’imperatrice si trovano in una tomba ad un livello sottostante interdetto al pubblico.
Il poeta indiano Rabindranath Tagore, in una delle sue opere ha chiamato il Taj Mahal “una lacrima sulle guance del tempo”. Speriamo di non doverla versare davvero, vedendo questa meraviglia perdere la sfida contro l’erosione e sprofondare nelle sue fondamenta.