Il dinamismo dei piccoli turisti è in aumento: non solo viaggiano in compagnia dei genitori; ma anche da soli. Di seguito il dettaglio dei dati forniti dall’ Osservatorio Nazionale sul Turismo Giovanile di Children’s Tour
Nel 2012 il 73% delle famiglie ha fatto almeno una vacanza con i figli, il mare è in assoluto al top delle preferenze – scelto come meta nel 68% dei casi – ma crescono i soggiorni all’estero e già partire dagli 8 anni cominciano le prime esperienze di viaggio in autonomia. I dati, presentati oggi a ModenaFiere nel corso della seconda giornata del Salone delle vacanze 0-14 (www.childrenstorur.it), parlano chiaro e indicano che, pur in una difficile congiuntura economica, le famiglie non rinunciano alle vacanze con i bambini.
Il 52% delle famiglie ha fatto una vacanza di più di 4 giorni con bambini e ragazzi under 18, il 13% ne ha fatte due e il 5% tre o più. Prima conclusione: i figli non sono un deterrente, ma un incentivo a partire. Seconda: il modo ideale per viaggiare è farlo tutti insieme.
I numeri, poi, danno un’idea della dimensione del mercato: nel 2012 sette milioni e 300 mila ragazzi hanno fatto almeno una vacanza, quasi la metà di loro è residente nelle regioni del nord dove la propensione al viaggio è maggiore e ben 1 milione e 300 mila bambini sono andati in vacanza da soli, ovvero il 17,8% dei piccoli vacanzieri.
Il turismo giovanile è un fenomeno articolato e complesso, in cui il destinatario è il bambino, ma i decisori di acquisto sono i genitori. L’Osservatorio Nazionale sul Turismo Giovanile di Children’s Tour, realizzato in collaborazione con Apt Servizi e Unione regionale di Prodotto Appennino e Verde, è giunto alla sua quinta edizione e rappresenta lo strumento ideale per affrontarne i vari aspetti: conoscere come cambiano le abitudini di consumo, quali tendenze si stanno manifestando.
Il mercato delle famiglie che viaggiano con i bambini: i numeri e le mete
Le famiglie vacanziere sono il 73% del mercato interno (4 milioni e 650mila famiglie), che si rivolge per l’80% a destinazioni italiane, mentre il restante 20% si orienta verso mete straniere.
La vacanza al mare viene scelta nel 68% dei casi; se non si va al mare, al nord (13%) e al centro (14%) si preferisce la montagna, al sud si visitano le città d’arte (20%).
Nel 2012 si rileva una maggiore propensione alle vacanze all’estero: se nel 2011 le sceglieva il 16% delle famiglie, nel 2012 risulta essere invece il 20,5%. Di anno in anno si registra un consistente e progressivo aumento: hanno favorito questa tendenza la diffusione dei voli low cost, politiche anche aggressive di prezzo da parte di paesi concorrenti e una maggiore “professionalità” acquisita dalle famiglie nella scelta e organizzazione del viaggio.
Puglia, Toscana, Sardegna sono le mete preferite per il mare in Italia, Trentino Alto Adige, Veneto e Valle d’Aosta quelle per la montagna, ma le città d’arte con maggiore appeal – ad eccezione di Roma che si posiziona la primo posto – sono estere: Parigi e Barcellona.
L’età dei figli non è un vincolo: si parte anche con i bimbi molto piccoli (sotto i 3 anni), ma si sceglie l’Italia; l’estero viene proposto ai figli come una scoperta (si fanno anche i primi tour), e quindi si preferisce portare i bambini dalle elementari in poi.
E anche se il 26% delle famiglie possiede un animale domestico solo il 9% se lo porta in vacanza. Il cane, oltre a essere il più diffuso tra le famiglie, è anche quello che riesce meglio ad adattarsi a una vacanza e quindi è quello che viaggia di più.
Nel 2012 hanno fatto una vacanza in strutture ricettive gestite in forma imprenditoriale il 49% delle famiglie con bambini. L’hotel ha una incidenza del 27% e gli affitti turistici del 22%. Tra le altre forme di ricettività extralberghiera il campeggio e il villaggio turistico sembrano essere quelli più adatti alle esigenze delle famiglie in vacanza.
Internet diventato il principale strumento per le ricerche relative all’alloggio e ha sorpassato il passaparola.
Il mercato dei bambini e ragazzi che viaggiano senza genitori
I bambini che viaggiano da soli sono un fenomeno ormai affermato, che coinvolge il 14,5% delle famiglie intervistate, e si traduce in circa 1 milione e 300 mila minori, soprattutto residenti al nord dove è maggiore la propensione al viaggio. Si tratta soprattutto di soggiorni organizzati (viaggi studio 24%, altri campi tematici 46%), di periodi di villeggiatura in cui i minori sono accompagnati da adulti diversi dai genitori (14%) o di ragazzi che viaggiano con gli amici (16%). Esistono delle precise soglie di età per la partecipazione alle varie formule di viaggi senza genitori: i bambini partono per un viaggio studio a partire dagli 8 anni e per una vacanza con gli amici dai 14. I campi tematici, soprattutto se organizzati dalle parrocchie o da enti religiosi, attraggono bambini anche dalle scuole primarie.
Per quanto riguarda i viaggi studio negli ultimi anni è notevolmente aumentata l’offerta di campi per l’apprendimento delle lingue straniere in Italia: a questo proposito si è rilevato che nella fascia scolare delle medie quasi la metà dei ragazzi resta Italia, dai 14 anni in su invece si va all’estero. I campi sportivi interessano il 7% dei ragazzini e hanno una precisa localizzazione nella fascia di età tra gli 11 e i 14 anni. Le associazioni laiche e/o religiose muovono il 39% degli under 18 che viaggiano senza genitori.